I risultati di uno studio recente accertano che le radiazioni dei telefoni cellulari e delle linee ad alta tensione hanno effetti negativi sugli insetti, tra i quali capacità riproduttiva ridotta, danni al Dna, indebolimento del sistema immunitario. Gli autori: “Il 5G viene implementato senza test sui potenziali effetti tossici”
I campi elettromagnetici danneggiano gli insetti. La loro capacità riproduttiva è ridotta dalle radiazioni dei telefoni cellulari e dai campi delle linee elettriche ad alta tensione, il loro materiale genetico (Dna) è danneggiato e il loro comportamento è alterato. Si verifica inoltre uno stress ossidativo delle cellule che porta, tra l’altro, a un indebolimento del sistema immunitario.
Sono i risultati ai quali è giunto uno studio scientifico condotto sugli insetti pubblicato dalla prestigiosa rivista Reviews on Environmental Health. Lo studio analizza lo stato della ricerca internazionale sugli effetti delle linee elettriche ad alta tensione e delle radiazioni dei telefoni cellulari sugli insetti. Su 119 singoli studi che hanno superato il controllo di qualità per la valutazione, 51 di questi ha potuto essere utilizzato per la meta-analisi. E la sintesi di questi lavori è chiara: “Sono dimostrati in modo univoco effetti biologici non termici di EMF su insetti in laboratorio.”
Noi umani dipendiamo dalla sopravvivenza degli insetti
“Gli insetti svolgono molte funzioni importanti: Sono impollinatori, fonti di cibo, riciclatori e regolatori, giardinieri e persino fornitori di servizi per l’uomo. Le cause già note del declino degli insetti includono i pesticidi, l’impermeabilizzazione del paesaggio, i cambiamenti climatici e l’inquinamento ambientale – spiegano gli esperti di Diagnose:funk, l’associazione svizzero-tedesca per la tutela dell’ambiente e dei consumatori che ha diffuso lo studio – Tutti vogliamo che gli insetti siano protetti dagli effetti nocivi, perché il nostro pianeta e quindi noi umani dipendiamo dalla sopravvivenza degli insetti. Tuttavia, poichè il recente studio ci dimostra che le radiazioni dei telefoni cellulari, così come si verificano nella vita quotidiana, possono già causare danni agli insetti. I politici devono reagire con urgenza”.
Lo studio riporta che alcune ricerche epidemiologiche più recenti sull’essere umano e altri studi sul campo su insetti, uccelli e coleotteri nei paraggi di ripetitori, indicano effetti dannosi cronici, anche a partire da bassi livelli di potenza. Le “conoscenze sugli effetti biologici negli insetti a partire da circa 2 volt metro implicano che le norme esistenti devono essere rifatte e rese più stringenti per tenere in considerazione gli interessi della tutela ambientale e del mondo animale.”
La conclusione dello studio è netta: è indispensabile una politica di protezione
“In base a una valutazione della situazione generale degli studi sugli insetti è doveroso mettere in guardia contro uno sconsiderato sviluppo di ulteriori infrastrutture per la telefonia mobile – sottolineano gli autori Alain Thill, Marie-Claire Cammaerts, Alfonso Balmori – in quanto sono da attendersi conseguenze dannose sulle popolazioni di insetti, specialmente considerando l’interazione con altri fattori nocivi, tra i quali le linee dell’alta tensione e l’illuminazione artificiale. Ciò potrebbe portare a un’ulteriore diminuzione delle popolazioni di impollinatori che già stanno calando e comporterebbe quindi costi per l’umanità.”
Considerato il recente innalzamento in Italia dei limiti soglia delle frequenze elettromagnetiche a 15 v/m, stabilito per legge del governo Meloni a partire dal 30 aprile scorso, la percezione di essere entrati in una “zona rossa” di forte pericolo per la salute e la salvaguardia oltre che degli insetti, anche di altri animali e di conseguenza degli umani, è estremamente forte. E questo genere di studi dovrebbero essere presi in seria considerazione da chi governa e si occupa di salute e salvaguardia dell’ambiente.
Conclusione
“La prossima generazione di tecnologie di comunicazione mobile, il 5G, viene implementata, senza che sia stata testata per quanto riguarda i potenziali effetti tossici – avvertono gli autori dello studio- Con la domanda dell’umanità verso una maggiore diffusione della tecnologia, anche gli effetti modesti dei campi elettromagnetici sugli organismi potrebbero alla fine raggiungere un livello di saturazione che non può più essere ignorato”.