Riconosciuto dal ministero della Sanità il collegamento con la somministrazione di una dose del vaccino Astrazeneca dieci giorni prima del decesso. L’avvocato: “Risultato importante che apre anche la strada all’azione risarcitoria nei confronti delle case produttrici dei vaccini”

Il ministero della Salute ha riconosciuto il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino contro il Covid 19 e la morte di un 35enne agrigentino che, nell’aprile 2021, aveva ricevuto la prima dose del siero Astrazenaca. Il decesso del giovane, padre di tre figli, era avvenuto dieci giorni dopo la somministrazione del vaccino, ed era stato causato da una miocardite.

Avviato l’iter per un indennizzo di 100 mila euro

La moglie, assistita dal legale Angelo Farruggia, ha avviato l’iter amministrativo e la Commissione medica militare di Messina ha riconosciuto il nesso di causalità con la somministrazione del vaccino.

Il verbale è stato poi trasmesso a Roma al ministero della Salute che ha confermato il riconoscimento del nesso di causalità, concedendo un indennizzo di 100 mila euro alla vedova, che non preclude di avviare altri procedimenti giudiziari risarcitori.

“E’ un risultato importante che apre la strada al riconoscimento dei danni da vaccinazione anti Covid – ha detto l’avvocato Farruggia -. Sono tanti i danneggiati dopo la somministrazione del siero che non riescono ad avere diagnosi certe e per questo sono costretti a continue visite specialistiche a loro spese. L’incertezza della diagnosi e le conseguenti difficoltà a stabilire il nesso di causalità con il vaccino, impediscono loro di accedere ai ristori economici. Il riconoscimento del nesso di causalità, apre anche la strada all’azione risarcitoria nei confronti delle case produttrici dei vaccini e a mio avviso – conclude Farruggia – anche dello stesso ministero della Salute”.

Cinque mesi fa Astrazeneca ha ritirato il vaccino in tutto il mondo

Nel maggio scorso AstraZeneca aveva annunciato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19 e il ritiro delle autorizzazioni all’immissione in commercio del Vaxzevria in Europa.

La casa farmaceutica aveva giustificato la sua decisione parlando di una “eccedenza di vaccini aggiornati disponibili”. In realtà l’azienda anglo-svedese a fine aprile aveva ammesso per la prima volta ,in documenti giudiziari, che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come effetto collaterale. Questo era avvenuto nel corso di un procedimento legale a Londra, avviato dalle famiglie di alcune persone colpite da trombosi dopo la somministrazione, decedute o gravemente danneggiate, che avevano condotto una class action contro l’azienda per ottenere un risarcimento. 

Conclusione

I media inglesi avevano già preannunciato che l’ammissione avrebbe aperto la strada a risarcimenti multimilionari. Anche studi scientifici avevano riscontrato un maggior numero di effetti collaterali con il vaccino di Astrazeneca rispetto ad altri vaccini, come l’aumento dei casi di malattia di Parkinson. E ora in Italia si cominciano ad ottenere le prime conferme ufficiali degli effetti avversi provocati da questo prodotto. Non solo trombosi quindi, ma in questo caso miocarditi mortali.

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