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Un milione e 480 mila persone colpite da demenza chiedono con urgenza al governo più servizi, comunità amiche e campagne di sensibilizzazione. Solo così si riuscirà a prevenire il raddoppio dei casi previsti entro il 2050

“È urgente e necessario che la demenza diventi davvero una priorità della politica, a tutti i livelli”. È quanto chiede la Federazione Alzheimer Italia, che rappresenta tutte le demenze,  in una lettera aperta indirizzata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Oggi sono 1 milione e 480 mila le persone con demenza in Italia e questo numero è destinato ad aumentare considerevolmente nei prossimi anni. “Dietro di loro – scrive Mario Possenti, segretario generale Federazione Alzheimer Italia e Vicepresidente di Alzheimer Europe –ci sono altrettante famiglie: senza un impegno concreto da parte delle Istituzioni non saremo in grado di fronteggiare quella che è già un’emergenza di salute pubblica”.

Servono più servizi e campagne di sensibilizzazione per la demenza

Si chiede che oltre ai  progetti sperimentali previsti e finanziati dal governo per il prossimo triennio con il Fondo Demenze, “vengano finanziati anche tutti gli obiettivi  che erano stati indicati nel documento del G7 Salute”. Per la Federazione serve una strategia governativa di lungo periodo che offra risposte concrete: servizi ma anche campagne di informazione e sensibilizzazione, e iniziative Dementia Friendly “di cui, finalmente, si riconosce ufficialmente l’importanza”.  Inoltre occorre promuovere lo sviluppo di Comunità amiche delle persone con demenza e realizzare iniziative per combattere lo stigma. “Alla luce dell’assenza di un impegno farmacologico in grado di bloccare la malattia- spiega Possenti- le attività inclusive, assieme ai servizi, son parte della cura”.

Più di 60 le comunità amiche avviate dalla Federazione

Sono attività che da anni la Federazione porta avanti da sola con le sue associazioni, contando esclusivamente sulle proprie forze:

“Nel 2016 siamo stati noi ad avviare in Italia il progetto delle Comunità Amiche e oggi sono più di 60 i paesi, i quartieri e i territori in cui chi convive con la demenza può sentirsi sempre accolto, ascoltato, compreso e mai stigmatizzato – scrive il segretario della Federazione – Con il progetto “Dementia Friendly Italia” formiamo e sensibilizziamo ogni giorno negozi, scuole, farmacie, impiegati della Pubblica amministrazione e singoli individui. Tocchiamo quindi con mano come continuare a frequentare la propria comunità, portare avanti le proprie abitudini e partecipare a occasioni di socialità abbia un impatto estremamente positivo sulla vita delle persone con demenza”.

Nella lettera aperta al presidente del Consiglio, Possenti chiede che il governo “assuma la responsabilità del Tavolo permanente sulle demenze”, coordini una strategia nazionale e ponga in essere tutti gli atti affinché il tema delle demenze sia affrontato con visione globale e in modo coeso. “In particolare- sottolinea – è importante che questa nuova “regia” adotti un approccio multidimensionale verso la demenza, coinvolgendo tutti i ministeri interessati al tema, a partire naturalmente da quello della Salute”.

Previsti entro il 2050 ben 2 milioni e 300 mila casi di demenza

La lettera solleva un tema davvero importante urgente che non puo’ essere tralasciato o rimandato in alcun modo. Secondo i dati diffusi in occasione del XII Mese Mondiale Alzheimer si stima che entro il 2050 in Italia si verificheranno oltre 2 milioni 300 mila casi di demenza, dei quali fino al 40% potrebbero essere ritardati o addirittura evitati intervenendo sui principali fattori di rischio che, secondo gli esperti, sono 12:

  1. ipertensione
  2. ipoacusia
  3. il fumo di sigaretta
  4. sedentarietà
  5. obesità
  6. scarsa istruzione
  7. consumo di alcol
  8. inquinamento atmosferico
  9. traumi cerebrali
  10. diabete
  11. depressione
  12. pochi contatti sociali

Conclusioni

“Noi– chiosa il segretario di Federazione Alzheimer Italia, scrivendo alla presidente del Consiglio- siamo pronti a lavorare fin da ora al vostro fianco, mettendo a disposizione la nostra esperienza e le nostre competenze, per costruire insieme con coraggio un’Italia amica delle persone con demenza”.

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