I veleni ambientali sono nocivi per tutti, ma ad alcune persone possono rendere impossibile la sopravvivenza. Sono invisibili, ma subdoli, e sono causa di una malattia che oggi, a molte persone, fa comodo ignorare: la MCS, Sensibilità Chimica Multipla.
Si tratta di una sindrome multi-fattoriale e multi-sistemica “devastante e irreversibile” che nei paesi altamente industrializzati colpisce il 10 per cento della popolazione che sia geneticamente predisposto. Si manifesta quando i soggetti sono esposti ripetutamente ad agenti patogeni ambientali, anche a dosi infinitesimali. L’80 per cento dei malati di questa sindrome sono donne. Spesso è correlata con altre sindromi come la fibromialgia, la fatica cronica, lo stress post traumatico, l’elettrosensibilità, e le intolleranze alimentari.
Eppure la mancanza di conoscenza di questa sindrome da parte della classe medica, o una vera e propria volontà di negazione per interessi di vario grado, fanno sì che questa patologia venga confinata tra i disturbi mentali. L’Italia non l’ha ancora riconosciuta come malattia fisica. Solo Austria, Germania e Giappone l’hanno inserita a vario titolo in questo contesto. Eppure numerosi studi scientifici validano l’esistenza di questa patologia cronica.
“La prestazione sanitaria che è richiesta dal paziente affetto da questa devastante sindrome e che è erogata da medico curante di turno, generico o specialista – spiega Giancarlo Ugazio, ordinario di patologia e responsabile del Gruppo di Ricerca per la Prevenzione della Patologia Ambientale dell’Università di Torino, studioso dal 1973 queste malattie ambientali- può essere improntata su due tipi di approccio diametralmente opposti: da un lato il sanitario può avere un adeguato bagaglio di umanità, di serietà, di onestà, mentre dall’altro può soggiacere a qualunque titolo, agli interessi del profitto dei produttori industriali che smerciano i beni di consumo e, insieme, diffondono gli inquinanti ambientali patogeni, nascondendo poi tali rischi per la salute della collettività, mediante il silenzio, la menzogna, il dubbio, o per mezzo della concussione”. Non è raro che il medico a cui si rivolgono questi pazienti, non riuscendo a identificare la vera causa dei disturbi, sottoponga tuttora la persona sofferente ai test psichiatrici.
In soggetti geneticamente predisposti, le cause scatenanti la malattia possono essere lesioni fisiche, operazioni, infezioni o virus, incidenti o un grave stress fisico o emotivo. Secondo un ampio studio condotto da Giancarlo Ugazio e Xenia Tkacova sull’eziopatogenesi della MCS (2019), per queste persone possono essere nocivi i trattamenti farmacologici e curativi come le anestesie, o gli antibiotici di più recente elaborazione, come i fluorochinoni. Tra i presidi curativi, i vaccini sono in prima fila come potenziali agenti di danno per la salute. Questo perché potrebbero contenere alluminio e metilmercurio, molecole neurotossiche. Anche gli impianti odontoiatrici e gli amalgami di mercurio per le otturazioni possono essere nocivi. Altri agenti che provocano o aggravano la sindrome sono i composti organici volatili connessi all’edilizia, pavimentazioni, moquette, piastrelle. Altri agenti patogeni per la sindrome MCS sono i conservanti, le bevande con additivi, coloranti ed edulcoranti, ma anche le acque minerali in commercio nelle bottiglie in plastica, il metilmercurio presente nei pesci. A ciò si aggiungono sostanze combustibili e liquidi come benzine, gas, metano, l’esposizione ad alti livelli di campi elettromagnetici, l’elettrosmog.
I prodotti per la pulizia di case e uffici, e quelli usati per il lavaggio e lo sbiancamento della biancheria spiegherebbero perché tra i malati di SCM le donne sono molto più numerose degli uomini.
L’esposizione ai veleni ambientali di queste persone a rischio è seguita in breve tempo da manifestazioni sintomatologiche molto marcate. Bastano fragranze, aromi, profumi e solventi presenti nell’aria per scatenare forti malesseri, rino sinusiti, emicranie, aritmie e tachicardie, eruzione cutanee come orticarie ed eczemi, disturbi gastro intestinali. Se la malattia non viene riconosciuta e contenuta appena si manifesta, cosa assai frequente dal momento che diagnosticarla non è facile, può evolvere in malattie multi-sistemiche molto gravi come artriti, tumori, patologie neurologiche invalidanti. La sindrome incide gravemente sulla qualità della vita delle persone che ne sono affette, tanto da compromettere seriamente le relazioni di lavoro, quelle familiari e sociali, la salute emotiva e molto altro.
Sino ad oggi i malati non avevano potuto ricorrere a un trattamento specifico curativo, perché, spiega Ugazio “non si conosce la sua patogenesi specifica”.
Oggi invece, una seria e interessante strada di guarigione è offerta dalle neuroscienze. Esistono programmi di rieducazione neuroplastica del cervello in grado di modificare le risposte a determinati stimoli. Già numerose testimonianze ne confermano l’efficacia. Chi li sta utilizzando ne ha tratto grandi vantaggi ed ha ripreso a vivere una vita sana e normale.
GRAZIE HO LETTO TUTTO, MOLTO CHIARO E INTERESSANTE.