Un’epidemia di malattie degenerative da prioni, come il Parkinson, sarebbe in corso per effetto dei vaccini Covid-19.
“Già diversi studi hanno rilevato come la proteina Spike SARS-Cov-2 e la sua sequenza di mRNA, presenti in tutti i vaccini per il Covid-19, possa essere generatrice di prioni”, particelle infettive in grado di causare malattie cerebrali degenerative, progressive, incurabili e mortali.
La conferma di questa situazione arriva dallo studio scientifico inglese dal titolo “COVID-19 Vaccine Associated Parkinson’s Disease, A Prion Disease Signal in the UK Yellow Card Adverse Event Database“, pubblicato sulla rivista Journal of Medical – Clinical Research & Reviews, dall’immunologo John Barthelow Classen.
Secondo gli studi di Classen i dati contenuti nel sistema inglese di segnalazione degli eventi avversi, Yellow Card, mostrano “un valore statisticamente significativo e clinicamente rilevante (2,6 volte) di aumento della malattia di Parkinson, nelle segnalazioni di reazioni avverse, nei vaccinati con AstraZeneca rispetto alle segnalazioni di vaccinati con Pfizer”. I risultati sono coerenti “con gli studi di tossicità sulle scimmie”, che mostrano come l’infezione da SARS-CoV-2 “si traduce nella formazione di corpi di Lewy” piccoli ammassi proteici che si sviluppano all’interno dei neuroni cerebrali delle persone con morbo di Parkinson, demenza a corpi di Lewy e atrofia multi sistemica.
Secondo l’immunologo inglese, “i vaccini impiegano diverse tecnologie che consentono potenziali differenze nei tassi di eventi avversi, ma permettono a ciascuna di fungere da gruppo di controllo per l’altro”.
I risultati dello studio conducono alla riflessione che l’approvazione normativa, anche con un’autorizzazione d’uso di emergenza, per i vaccini Covid sia stata prematura e che “l’uso diffuso dovrebbe essere sospeso fino al completamento degli studi di sicurezza a lungo termine che valutano la tossicità da prioni”. Secondo l’immunologo per coloro che desiderano l’immunizzazione contro il Covid-19” dovrebbero essere sondati vaccini alternativi, come il vaccino contro il morbillo e la rosolia (MMR).